Daniele ci ha chiesto la disponibilità per una mattinata di radio con i ragazzi della gruppo scout “Livorno 10” in occasione del 65mo raduno mondiale JOTA, acronimo di Jamboree On The Air e in contemporanea con JOTI, dove I sta’ per Internet.
Naturalmente non avremmo potuto lasciar cadere una così buona occasione per fare un po’ di traffico. Così ci siamo coordinati in Sezione, e grazie a Pietro e Daniela, locali agganci livornesi dell'AGESCI, abbiamo provveduto a fare un sopralluogo della “location” come si dice adesso, e organizzare una stazione radio piccola ma completa.
Nel fare questo tipo di attività si mettono alla prova sia la capacità di noi OM di impiantare un punto di ricetrasmissione in breve tempo e in condizioni non ottimali, ma anche la possibilità di esternare ad un pubblico ignaro di questa tecnologia, le possibilità che il mezzo può ancora offrire, con la passione che ancora ci ispira nel continuare l’attività che stimola a nuove esperienze e conoscenze.
Insomma ci siamo ritrovati domenica 16 ottobre mattina presso la sede scout del quartiere Corea, presso l'associazione Don Nesi, con gli apparati che teniamo sempre pronti per improvvisi trasferimenti, ed abbiamo allestito una piccola stazione. Per la cronaca avevamo un IC-706, un IC-7400, laptop e interfaccia per PSK31 e RTTY, antenna verticale su canna da pesca con accordatore remoto alimeintato via cavo RF. La postazione purtroppo non è stata delle più favorevoli, tra palazzi, chiesa (con relativo scampanio), tralicci dell'alta tensione e … naturalmente zanzare.
Nonostante ciò, siamo riusciti a collegare un paio di stazioni JOTA italiane, Gorizia e Bergamo, anche se ne abbiamo ascoltate altre dalle zone 0 e 6, ma senza la possibilità di farci ascoltare sui 40 metri. Ma la cosa più importante è che abbiamo avuto l’opportunità di interagire con questi ragazzi ( da 11 a 16 anni), spiegando un po’ loro di cosa stavamo trattando. Non è facile intercettare l’attenzione di giovani immersi nella realtà dei cellulari, ma la speranza è che il seme gettato riesca poi a far germogliare la curiosità, che secondo me è la molla che spinge a cercare.
In questo siamo stati aiutati dai capi pattuglia che hanno stimolato i loro ragazzi a chiedere chiarimenti e informazioni. Insomma una bella esperienza che ci ha impegnati per quasi tutta la mattina. Come operatori e divulgatori hanno partecipato Alessandro IZ5CMI e Marco I5KOV, affiancati da Ivo I5XX, Daniele IU5HKX e Pietro I5OON.
Ci siamo ripromessi di partecipare anche il prossimo anno, la consapevolezza di dover migliorare le condizioni per le comunicazioni via radio e la trasmissione del nostro entusiasmo. Arrivederci
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Dopo mesi di inattività dovuta ad un guasto tecnico, la sala radio della Prefettura di Livorno è stata riattivata grazie all’intervento di alcuni soci. La sala radio è composta da un apparato HF Yaesu FT-450 corredato da un'antenna filare per i 40m e 80m e da una radio Kenwood per le trasmissioni in VHF/UHF. La gestione è completamente sotto l'egida dell'ARI di Livorno su attivazione della locale prefettura.
Nell’occasione dell'intervento sono state revisionate le antenne, testati gli apparati HF e VHF ed approntata al meglio la scrivania di custodia/operazioni. Adesso la sala è di nuovo pronta per le prove di sintonia con le altre prefetture italiane e attraverso il ponte radio R1 è possibile collegare tutta la provincia di Livorno in VHF quale canale alternativo di emergenza.
Oggi 20 dicembre 2020 alle ore 11 l' ARI Sezione di Livorno ha tenuto un "NET", un incontro organizzato in radiofrequenza, per permettere ai soci ed agli amici radioamatori di scambiarsi gli Auguri per le prossime festività. L'usuale incontro che ogni anno si teneva presso la Sezione non è stato ovviamente possibile per le limitazioni imposte dalla pandemia. Il brindisi è stato "virtualizzato", con le radio VHF tutte collegate al ponte radio "R1" che da qualche mese ha ripreso le attività dalla sua collocazione natale nei pressi della località del Castellaccio. A fare le funzioni di capo maglia è stato Marco I5KOV che con il nominativo della sezione IQ5LI ha coordinato il traffico di oltre 20 partecipanti. Tanti nominativi noti ma anche nuovi radioamatori, qualcuno con la patente appena ricevuta, tanti livornesi, ma anche diversi operatori che si sono uniti dalla costa livornese e dall'isola d' Elba. Un semplice evento che ha permesso di dimostrare che mai come adesso la radio è in grado di superare i limiti che la diffusione del virus sta imponendo alla nostra società.
A coloro che non hanno potuto partecipare, un sincero augurio di Buone Feste dalla Sezione ARI di Livorno.
Il titolo scelto per questo piccolo articolo, racchiude tutto il lavoro tecnico e di mediazione effettuato dalla squadra ARI LIVORNO per ripristinare una componente importantissima per la vita della sezione, ovvero il ripetitore VHF R1. Credo che oltre alla funzione principale prettamente incentrata alla comunicazione radioamatoriale o di emergenza che sia, svolga anche l’importante compito di aggregazione e punto di riferimento per i soci della sezione e per i radioamatori dell’intera provincia di Livorno. Non è raro, infatti, che venga detto: “Ci troviamo sull’R1!”.
Leggi tutto: R1 Sezione ARI Livorno: quando il risultato è l'essenza della squadra
I Radioamatori
Il radioamatore, in gergo OM (acronimo dall'inglese Old Man) o ham, è uno sperimentatore, senza finalità di lucro, del mezzo radio inteso nella più ampia accezione del termine.
Adempimenti di legge che regolano l'attività
Il radioamatore per poter operare deve avere superato un esame scritto, indetto con cadenza in genere semestrale, dal Ministero delle Comunicazioni per l'ottenimento di una patente. Il radioamatore stesso potrà quindi progettare, modificare o costruire ex novo i propri radiotrasmettitori purché ottemperanti le specifiche tecniche stabilite dal Ministero.
Ottenuta la necessaria abilitazione con il superamento dell'esame, se non sussistono elementi pregiudizievoli sulla persona (ad esempio importanti precedenti penali), è possibile ottenere dallo stesso Ministero l'autorizzazione a trasmettere (una volta chiamata "licenza", ora "autorizzazione generale"). La stazione che in questo modo il radioamatore è autorizzato a impiantare e usare è identificata in tutto il mondo in maniera univoca da un nominativo radioamatoriale. Il nominativo viene assegnato dal Ministero delle Comunicazioni ed identifica la stazione ed il suo titolare.
Il nominativo radioamatoriale
Il nominativo radioamatoriale è una sigla composta da lettere e numeri assegnata dall'autorità competente in ciascun paese (in Italia il Ministero delle Comunicazioni). Il nominativo è divisibile in due parti: il prefisso ed il suffisso.
Nel caso del nominativo IK1AAA, il prefisso è costituito da IK1, mentre il suffisso è AAA. Il prefisso è costituito a sua volta da un prefisso nazionale (IK nell'esempio, dove I indica che il nominativo appartiene ad una stazione italiana) e da un numero di call area (1).
I prefissi utilizzati fanno parte di assegnazioni stabilite in sede internazionale dalla Unione Internazionale delle Comunicazioni (ITU), emanazione delle Nazioni Unite. Alcuni esempi:
- HB9 è un prefisso svizzero.
- S51 è un prefisso sloveno.
- PA1 è un prefisso olandese.
- EA4 è un prefisso spagnolo.
- PY1 è un prefisso brasiliano.
- 3A2 è un prefisso del Principato di Monaco.
- VU2 è un prefisso dell'India
La radio e l'antenna
Per poter trasmettere sulle frequenze radioamatoriali, è necessario un apparato radio adeguato. La radio è collegata ad un'antenna di dimensioni inversamente proporzionali alla frequenza utilizzata.
Le antenne più utilizzate sono il dipolo, la Yagi, la cubica quad, la delta loop ed i loop magnetici (forma circolare).
Le antenne si classificano in "direttive" e "omnidirezionali". Le prime permettono di aumentare l'intensità del segnale trasmesso (in gergo tecnico si parla di guadagno espresso in decibel) concentrandolo nella direzione in cui si trova la stazione ricevente. Esempi di antenne direttive sono le classiche antenne televisive per stazioni terrestri.
Le antenne omnidirezionali, invece, hanno la caratteristica di ricevere e tramettere con un lobo di radiazione la cui sezione orizzontale (parallela al terreno) è un cerchio. Dotate di un minore guadagno rispetto alle direttive, vengono solitamente utilizzate sulle stazioni mobili oppure quando non si conosce la posizione della stazione corrispondente. Le antenne dei telefoni cellulari e quelle delle autoradio sono esempi di antenne omnidirezionali.
La frequenza su cui si trasmette determina la lunghezza d'onda, normalmente identificata dalla lettera greca λ (lambda). È calcolabile, espressa in metri, facendo la divisione tra 300.000 (km/s = velocità della luce) e la frequenza espressa in kHz. Ad esempio 300.000 / 3.750 kHz dà come lunghezza d'onda 80 metri esatti e proprio per questo la banda che va da 3,5 a 3,8 MHz viene chiamata banda degli "80 metri". Analogo risultato si ottiene dividendo 300 per la frequenza espressa in MHz.
Per effettuare il collegamento tra radio e antenna si usa del cavo coassiale. La radio, il cavo coassiale e l'antenna devono avere la stessa "impedenza caratteristica" e solo in questo caso si ottiene il massimo trasferimento di potenza (dalla radio all'antenna in trasmissione e dall'antenna alla radio in ricezione): è di fondamentale importanza la qualità del cavo coassiale perché un cavo di elevata qualità e del quale durante l'uso vengono mantenute il più possibile le caratteristiche dichiarate dal fabbricante, riduce le perdite di potenza, e annulla o riduce il pericolo di disturbi ad altri impianti radioelettrici compresi gli impianti di ricezione televisiva. L'impedenza assunta oggi come standard per i ricetrasmettitori è pari a 50 ohm, diversa da quella degli impianti televisivi, che è invece di 75 ohm.
È il caso di osservare che mentre il trasmettitore ha dei problemi (osservabili e facilmente misurabili) se la potenza erogata non arriva tutta all'antenna (riscaldamento, emissione di interferenze), la stessa cosa avviene per il segnale che arriva dall'antenna e che sarebbe utile arrivasse tutto al ricevitore. L'adattamento d'impedenza è dunque importante sia per il ricevitore che per il trasmettitore.
La comunicazione tra i radioamatori
I radioamatori usano la radio principalmente per comunicazioni tecniche. Il regolamento ministeriale che disciplina l'esercizio della stazione radio non permette discussioni politiche, religiose e commerciali. Possono essere scambiate opinioni d'indole personale e notizie tecniche e scientifiche. Durante il collegamento vengono scambiati dei "rapporti", cioè una sequenza di numeri, per indicare la qualità complessiva del segnale ricevuto e della modulazione di chi sta parlando. In telegrafia il rapporto è composto da tre numeri, indicati come RST dove:
- R=Readability: l'intelleggibilità del messaggio ricevuto,
- S=Strength: l'intensità del segnale ricevuto,
- T=Tone: la qualità del tono modulante trasmesso.
Il rapporto RST, nella sua interezza, indica la qualità complessiva della radiocomunicazione. In fonia (SSB, FM, AM) il rapporto è composto solo dai primi due numeri, cioè R e S. Al termine della comunicazione è buona norma compilare il log di stazione, un diario non più obbligatorio, sul quale vengono elencati i collegamenti effettuati. Attualmente esistono molti software che permettono l'inserimento dei contatti nel PC. Per le conferme dei contatti possono essere compilate le cartoline di conferma dette anche QSL card o più brevemente QSL ed inviate tramite il servizio del "Bureau" per i soci ARI, o tramite il servizio postale. Vi è anche una possibilità di scambiare QSL tramite un sito web ed in questo caso la QSL card è detta e-qsl.
La notevole duttilità delle tipiche stazioni radioamatoriali (capaci in alcuni casi di operare ovunque e anche senza l'alimentazione proveniente dalla rete elettrica e senza ponti radio) è stata più volte evidenziata e apprezzata in occasione di emergenze siano esse calamità naturali collettive (terremoti, allagamenti, frane, ecc.) che contingenti al singolo individuo (smarrimenti in lande inesplorate, infortuni, malattie, ecc.).
La cartolina QSL
La cartolina QSL è una cartolina personale, normalmente composta da un'immagine o fotografia, con sovrastampato il nominativo della propria stazione, ed i dati essenziali del collegamento effettuato. Una tipica QSL da spedire conterrà il nominativo, per esempio IQ5LI, i dati del collegamento effettuato, ossia la banda, (ad esempio 20 m), il modo (ad esempio 2x SSB), la data e l'ora, unitamente al rapporto dato al corrispondente. Le cartoline QSL sono non soltanto una cortesia, cioè una conferma del collegamento avvenuto, ma diventano utili per l'ottenimento di un diploma. A tal fine è molto importantefar precedere al modo di emissione l'indicazione 2x, ovvero che il collegamento è stato bilaterale. Solo così le QSL sono valide per conseguire eventuali diplomi. Nell'attività di SWL (Short Wave Listener) la QSL serve a certificare l'avvenuto ascolto (ricezione) di un collegamento bilaterale (QSO) tra due (o più) radioamatori. In questo caso l'SWL invierà la QSL ad entrambi i radioamatori ascoltati fornendo i dati relativi al QSO, quali nominativi, data, orario, rapporti RST, banda, nomi, condizioni di ascolto ecc. È quindi doveroso da parte dei radioamatori ascoltati rispondere allo SWL con QSL di conferma che permettano il conseguimento dei diplomi.
I Contest
I contest sono delle gare organizzate dalle associazioni di radioamatori in cui si premia chi stabilisce più collegamenti (punteggio più elevato) in un tempo limitato dalle regole del contest medesimo (tenendo conto di potenza, distanza e banda). I contest vengono effettuati solitamente nei weekend e hanno una durata di varie ore, per esempio di 24-48 ore. Il libro di stazione, attualmente sostituibile da file in maggioranza tipo "Cabrillo" con i collegamenti eseguiti, viene inviato agli organizzatori del contest che provvedono a controllarne la correttezza, confrontandoli con i log dei corrispondenti (controllo incrociato).
I partecipanti ai contest, solitamente, tendono a portarsi su alture o su isole a seconda della frequenza utilizzata o dalle regole del contest, a causa della minore presenza di ostacoli alle onde elettromagnetiche. Tale evenienza comporta l'uso (dove non è presente una linea elettrica) di batterie di accumulatori e di pannelli solari: fattori che contribuiscono solitamente nel punteggio della gara. Il contest può essere eseguito anche nella propria abitazione. Per un'equa competizione è di fondamentale importanza l'osservanza del regolamento da parte dei partecipanti specialmente nei contest dove la potenza di emissione è diversificata in QRP(potenza massima in antenna di 5 W) o in QRO da 100 a 500 W consentiti in Italia.
I Diplomi
Molte associazioni radioamatoriali mondiali rilasciano dei diplomi, cioè degli attestati, a dimostrazione del raggiungimento di un certo numero di collegamenti con un certo numero di paesi o province, ecc.
Il diploma più importante, ricercato dalla maggioranza dei radioamatori, è il DXCC (DX Century Club) istituito nel 1935 dall'ARRL, l'associazione radioamatoriale degli Stati Uniti d'America. Per ottenere questo diploma è necessario dimostrare, tramite le QSL ricevute, di essersi collegati con almeno 100 differenti entità, ognuna con la conferma della cartolina. L'entità può essere uno stato politico, ma anche un'isola che disti almeno 100 chilometri dalla terra ferma. In Italia, ad esempio, la Sardegna è considerata un'entità separata dall'Italia, cosa che non avviene per la Sicilia.
Oltre al DXCC, tra i numerosi altri diplomi esistenti sono molto seguiti il diploma delle isole mondiali (IOTA, cioè Islands On The Air) e il diploma delle 40 zone in cui è diviso il mondo (WAZ).