di Umberto I5IAR e Marco I5KOV
Ai molti possessori della Comtrac MA3800 MK2 , e utilizzatori dei modelli YAESU FT857,891, 991, ecc, apparati che possono controllare sistemi di antenna motorizzate , sarà forse venuto in mente di trasformare questa economica antennina in una simil ATAS 100/120, riuscendo ad accordarla comodamente seduti in macchina, senza dover ogni volta uscire e ritoccare manualmente ad ogni cambio gamma… Umberto, I5IAR, che possiede già una 100, non poteva resistere a questa sfida, e prendendo spunto dall’acquisto da parte mia di una MA3800, alla fiera di Montichiari, ha iniziato a spronarmi su questa strada, giusto per il gusto di vedermi arrancare nella ricerca di qualche soluzione valida. Il primo approccio è stato: “facile, vite senza fine e motorino DC, e via andare …” beh, non è così scontato . comunque dopo vari scambi di idee, suggerimenti, soluzioni possibili e ricerca di materiale, ho visitato un noto sito cinese di materiale, dove, cercando queste viti senza fine, o barre filettate, dadi e motorini ridotti a 12 volt, mi è invece capitato di imbattermi in questi “attuatori lineari” che vengono spesso usati per il modellismo o la robotica. https://a.aliexpress.com/_EH15QLj
Foto 1 - Attuatore lineare
In particolare ho optato per un modello leggero, in alluminio con motorino assiale, che ha velocità di 4mm /sec, una forza di 150 N, e una corsa di 20 cm. Chi ha la Comtrac sà che 20 centimetri non riescono a portare l’antenna in risonanza sui 40 metri, dove ne sono necessari almeno 25. Però, in via sperimentale, avrei potuto andare avanti con il progettino magari fino a coprire i 30 metri, poi si sarebbero cercate soluzioni alternative. Arrivato l’attuatore ho iniziato a ragionare sul come abbinarlo all’involucro esterno della MA3800, fissando il motorino alla massiccia ghiera del PL239 dell’antenna. . Il metodo migliore mi è sembrato quello di usare un supporto robusto, metallico, , dove in alto ho fissato un SO239. Per il supporto ho utilizzato all’inizio uno scatolotto in plastica dove ho sistemato l’attuatore, il Bias-T per prelevare la tensione di comando proveniente dall’RTX e isolare l’antenna, e i due connettori.
Foto 2 - Bias Tee presso l'antenna
La soluzione definitiva è stata l’utilizzo dell’involucro esterno di una trappola di una vecchia 7+, lungo circa 10 cm. I due “tappi” inferiore e superiore li ho realizzati con plexiglas da 8 mm, tagliato con sega a tazza da 50 mm, e poi ridotti a 47 per alloggiare nel cilindro. Su quello alla base , naturalmente, ho fissato un PL259 da pannello, che a questo punto diviene la base dell’antenna
Foto 3 - Connettore su supporto in plexiglas - Foto 4 - Connettore PL259 sul contenitore
Questo può essere indifferentemente alloggiato su di una base magnetica o su un supporto da gronda per auto. Per alimentare il motorino ho usato il Bias-Tee, lo schema del quale è facilmente rilevabile dal sito di AD5X, Phil Salas, o su questo sito https://www.radioamator.ro/articole/files/978/Anexa4.pdf
L’idea di Umberto è stata quella di sfruttare la tensione in uscita sul connettore di antenna dell’857, verso la sua dedicata ATAS 100/120.. Infatti, usando la funzione TUNE dell’apparato, la radio invia una tensione all’ attuatore che inizia a far traslare in alto l’involucro esterno della MA3800, fino al raggiungimento dell’accordo. Le foto allegate spiegano bene le soluzioni adottate su questo prototipo.
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Il problema della copertura dei 40 metri, l’ho risolta con due soluzioni una delle quali suggerita da Umberto) Ho iniziato a far salire dal basso l’antenna partendo da 2 cm anziché da zero, riuscendo comunque a coprire ancora i 10 metri, e allungando lo stilo con uno spezzone intermedio di 50 cm, anziché 33 originali piu’ il cimino di 100 cm anziché 77 originali .. in totale circa 150 cm, contro i 110 originali. Queste misure comunque sono soggette a cambiamenti dovuti alla disposizione dell’antenna, dal piano di massa e da eventuali ostacoli nelle vicinanze. E il prototipo in questa configurazione funziona. Il passo successivo è stato quello di uniformare il nostro oggetto alle caratteristiche dell’857, ovvero il nostro pistoncino deve sfruttare il software della radio per spostarsi alla ricerca del minimo ROS . Nel modello dedicato ATAS, l’inversione di marcia avviene in seguito alla variazione di tensione che arriva al motorino. Cioè con tensione, diciamo 10/11 volt , sale , mentre con circa 8/9 volt scende. Al momento invece nel nostro prototipo, la direzione è unica, dal basso verso l’alto . Questo inconveniente è stato risolto da I5 IAR, che suggerisce di utilizzare un ponte ad H, di quelli usati nel modellismo, per invertire i movimenti degli attuatori. Tale oggetto viene reperito sul mercato cinese utilizzando una piastrina con un integrato DRV8871 a pochi euro.
Foto 7 - Ponte H
Per sfruttare invece i comandi che arrivano dall’857, sempre Umberto ha elaborato un mini circuito con un transistor, che riesce a pilotare il ponte ad H al variare della tensione in arrivo dalla radio. (schema ).
Il tutto cablato su una millefori e inserito nel cilindro in alluminio (ex trappola) .
Foto 8
Lo schema è della serie “basta che funzioni”. Si potrebbe certo fare di meglio o addirittura copiare l’originale schema ATAS; anche l’attuatore comprato, a 12 volt, risulta poco adatto. Nel modello ATAS il motorino è da 6 Volt con relativo riduttore di tensione .. ergo il progetto è migliorabile, però…funziona. A questo punto non restava che aggiustare qualche particolare, come migliorare l’anello di connessione tra pistone e parte mobile dell’antenna, controllare la solidità delle parti meccaniche e per sfizio mi sono limitato a ricoprire sia il corpo dell’antenna che del pistoncino con del termorestringente in modo da far sembrare il sistema un po’ più professionale -. Dopo un controllo strumentale con alimentatore, il meccanismo funzionava egregiamente: con 11 volt saliva, con 8/9 discendeva. Non restava altro che testarla sull’auto in abbinamento con FT857 in mio possesso.
Ricordando il meccanismo YAESU/ATAS, ci vuole pazienza al primo avvio della funzione Tune, perché il software dell’apparato deve controllare e analizzare cosa c’è alla finedelcavo e resettare la posizione dell'antenna , (avviene anche con l'ATAS ),poi inizia a fare il suo lavoro. Partendo dall’antenna chiusa ha iniziato a salire trovando subito, uno appresso all’altro , gli accordi 28, 24, 18, 21, e 14..per i 10 e 7 MHz, deve scorrere un po’ di più, ma si arriva anche per questa banda al minimo, per cui l’apparato passa da TUNE a RX. come con il sistema ATAS originale . Può accadere però , e in particolare sui 30 e 40m, che l’ SWR diminuisca ma non sufficientemente per fermare la funzione TUNE e tornare in RX. Quasi sempre la causa è da riferirsi ad uno scarso riferimento di ground . Questo mantiene l'apparato in TUNE , e se non trova l'accordo dopo un altro ciclo si ferma . In questo caso basta impostare sull'apparato una frequenza sulla quale siamo certi che l'antenna si sintonizzi, dare di nuovo il comando TUNE e aspettare che l'antenna riprenda il sincronismo. Anche con ATAS si riscontra un identico comportamento . Questi tipi di antenne hanno necessità di un buon riferimento di terra e se in VHF una base magnetica con la sua capacità alla carrozzeria è sufficiente a garantirne il ground , in HF bisogna pensare a un collegamento diretto alla carrozzeria o provare con triple basi magnetiche. Infatti buona parte della resa dipende dal riferimento di terra che gli diamo . Lasciamo ai possibili costruttori del marchingegno l’onere di migliorare il progetto ma senza spendere troppo altrimenti conviene comprare l'originale ..Hi . Infine è stato preso in considerazione il suggerimento di un esperto di Arduino, il quale ha promesso di studiare il modo di sostituire la parte elettronica di questo prototipo con un micro Arduino, programmato ad hoc.
Ma questa è un’altra storia , vedremo. 73.
Umberto I5IAR - Marco I5KOV
Problema: a molti di coloro che operano in QRP, generalmente con potenze inferiori a 5 W, sarà probabilmente capitato di avere l’accordatore manuale vicino all’antenna e avere difficoltà di portare, da quella posizione, l’apparato in trasmissione per verificare l’accordatura. Cosa possiamo fare per effettuare l’accordo da remoto. quando operiamo da soli ed in prossimità dell’antenna ? La risposta è nell’utilizzo dei circuiti Bias T, questa volta al di fuori del loro ruolo classico di alimentazione DC via cavo coassiale.
Nel mio caso, usando un Yaesu FT-817 ed un accordatore manuale con visualizzazione della sintonia a led è stato semplice. Per questo tipo di rilevatore SWR, fare riferimento agli articoli sul web di N7VE, WSWR QRP, oppure vedere lo schema in allegato Fig.5.
Esistendo già un interruttore “Tune” sullo schema che inserisce il circuito di misura sull’accordatore per effettuare la sintonia dell’antenna, è stato sufficiente mettere in parallelo alle due resistenze serie da 50 ohm, una impedenza di cortocircuito da 100 o 200 uH e, contemporaneamente, aggiungere un semplice circuito Bias T all’uscita del tx dove prelevare il comando. Così facendo si pone l’apparato in trasmissione da qualsiasi distanza, operando quindi anche in prossimità dell’antenna (Vedi schema in Fig. 1).
Leggi tutto: QRP - Controllo remoto durante le accordature delle antenne
Visto che una delle caratteristiche degli appassionati di radio è quella di sperimentare abbiamo deciso, io e Vincenzo, IU5HQP, di costruire questa antenna per le frequenze dei 2 metri e 70 centimetri.
Parliamo quindi di una antenna direttiva V/U rispettivamente con 5 ed 8 elementi.
...non servono segnali forti, basta usare WSPR ! In questo articolo riportiamo l’esperienza fatta in sezione per mostrare come è semplice ed economico avvicinarsi all’uso di questo sistema che può dare diverse soddisfazioni. La storia ha inizio nel giugno 2016 quando Fabrizio IU5GEZ e Daniele IU5HKX fecero una presentazione basata sul lavoro originale di Kevin KK4YEL “Weak Signal Propagation Reporter”. Venne introdotto il protocollo, le sue origini e le capacità di reporting del sito wsprnet.org. La presentazione spiegava la capacità del programma WSJT-X di decodificare i segnali WSPR usando un sistema Linux, ma la sede della presentazione non permise l’installazione di una radio per la ricezione dei segnali WSPR. Di necessità virtù: l’informazione del protocollo WSPR usa una banda di soli 200 Hz ed è quindi sufficiente una qualsiasi scheda audio di un PC per trasferire il segnale al programma. E per ricevere il flebile segnale WSPR, spesso non udibile perché sommerso nel rumore, è stata usata una delle stazioni webSDR disponibile in rete (http://www.websdr.org). Per l’occasione fu quindi decodificato il segnale ricevuto dalla stazione dell’università di Twente in Olanda.
Durante l’estate del 2017 Daniele IK5ZAG ha messo a disposizione un beacon WSPR QRPi che opera sui 20 m fornito come “shield” da usare insieme ad un Raspberry PI messo a disposizione e configurato da Daniele IU5HKX.
Il TX shield QRPi WSPR per Raspberry e’ stato acquistato sul sito www.tapr.org (Tucson Amateur Packet Radio) e non fa altro che incrementare la potenza del Raspberry da 10dBm (10mW) a 20 dBm cioe’ 100 mW, nonche’ rimuovere le armoniche con con filtro LPF e il rumore a banda larga filtrato con un BPF. Il QRPi (20M WSPR-Pi) viene fornito assemblato e testato.
Sul Raspberry è stato installato il programma WsprryPi (https://github.com/JamesP6000/WsprryPi) ed è stata fatta una semplice prova in sezione usando semplicemente un filo steso fuori dalla finestra della sezione. I risultati sono stati immediati e sorprendenti: in poco tempo abbiamo potuto verificare che il segnale di IQ5LI veniva ricevuto in quasi tutta Europa. Unico problema trovato è che il Raspberry PI 2 non ha un RTC a bordo e che quindi l’orologio del sistema, indispensabile per lavorare con WSJT-X, deve essere sincronizzato ad ogni accensione del sistema. A chi volesse ripetere l’esperienza consigliamo subito di sincronizzare l’orologio del computer con un server NTP, evitando di impostarlo manualmente con cellulari o altro.
Semplicemente fissando il filo ad una canna da pesca di 6 metri, il range si è ulteriormente esteso e il beacon di soli 100 mW è stato ricevuto dalle stazioni EA8BFK (Isole Canarie, 2761 Km) e da OH5C (OldHouseRadioClub, Finlandia. 2188 Km).
In condizioni di migliore propagazione e sempre con il semplice setup, abbiamo raggiunto le coste orientali del Canada (VE9GLF, 5798 Km) e in Alabama, USA.
È stato simpatico monitorare sul sito wsprnet.org il progedire dei successi ed ha spinto la sezione a pensare ad un allestimento più evoluto sia per trasmettere il segnale in maniera più efficiente, che nell’usare il software WSJT-X in maniera bidirezionale, riportando in rete anche i segnali ricevuti a Livorno.
Link
- Visualizzazione delle attività WSPR - http://www.wsprnet.org
- WsprryPi - A Raspberry Pi WSPR beacon
- Raspberry Pi WSPR TX module - http:/www.tapr.com
Fabrizio IU5GEZ, Daniele IU5ZAG, Daniele IU5HKX